Meditazioni natalizie.
La festa della luce
si oppone alla, dell’oscurità, tracotanza.
Sono i nostri sentimenti
che travalicano i limiti della conoscenza.
La natura oppone silenzi andanti
nella direzione della primordiale essenza.
Bianca la neve
nera la notte
i colori restano nella fantasia,
ma vivida, di chi ricorda,
il passato prossimo,
aspettando il dispiegarsi degli eventi
del ritmo delle stagioni.
Chi, illuminato di luce propria
risplende nell’oscurità,
risalta e viene esaltato.
Nella buona e nella cattiva sorte.
Ma chi, per calcolo o per destino,
assorbe i riflessi dei corpi celesti,
rimane nell’ombra e sconosciuto resta.
La follia del donare
da moderni alchimisti
tramutata in malcelato calcolo
alleggerisce le borse
ma non riempie i cuori
che continuano a far echeggiare
ritmi metallici,
con note stonate di moneta servile.
Dov’è la semplice espressione di gioia
di un legame originale di dare-ricevere
di cose vissute nell’ esperienza?
Riprendiamoci il legame sincero con
la nostra madre primeva,
aiutiamo i nostri fratelli e sorelle
di tutte le specie animali a risorgere,
dal giogo imposto da un amministratore
diventato dittatore assoluto e dispotico.
In questo modo celebriamo al meglio
lo spirito della Natività.
Scritto a Salorno, Natale 2011